Sono già passati due anni, ma c'è una parte delle Alpi del Nord-Est italiano dove la vista è ancora drammaticamente la stessa di quei giorni d'autunno.
E' qui, dal bordo delle strade o sui sentieri che un tempo li attraversavano, che ogni giorno va ancora in scena lo spettacolo quotidiano, implacabile e spettrale, di interi boschi schiantati dalla tempesta Vaia...
In tanta desolazione, negli ultimi tempi però, una speranza è rinata: e l'eco della tempesta si è spento lasciando posto anche a suono e musica.
Già, perchè a un anno da quegli eventi, nel 2019, è nato Vaia Cube, un amplificatore passivo per smartphone costruito usando il legno degli abeti uccisi dai venti a 200 all'ora dell'omonina tempesta che nell'ottobre 2018 ha annientato in poche ore migliaia di ettari di boschi nelle valli alpine di Veneto, Trentino, Alto Adige e Friuli.
In effetti, per far suonare il vostro telefono, Vaia Cube ha dalla sua l'ottima prerogativa di non consumare un solo elettrone (ed è questo il motivo per cui si definisce passivo questo amplificatore).
Infatti, il volume di suono dello smartphone viene aumentato sfruttando la risonanza naturale del legno, lo stesso principio della cassa armonica di una chitarra classica, tanto per fare un esempio. Niente circuiti elettrici, dunque, masolo legno lavorato abilmente pezzo a pezzo, mano a mano.
Vaia Cube è perciò anche qualcos'altro: è un'idea tangibile in senso non figurato che diventa agire in concreto.
Dunque, non solo un oggetto ma anche un'azione sociale che ri-crea valore non solo per l'ambiente, perchè per ogni Cube venduto viene ripiantato un nuovo albero, ma anche per il lavoro, affidato solo alle mani di artigiani del legno delle zone colpite da Vaia.
Come dimostra quest'iniziativa, un antidoto contro le devastazioni indotte dal cambiamento climatico innescato da noi umani, è, dunque, possibile.
Sta al nostro buon senso decidere..:)