Econyl®, Italia: il filo ecologico (di nylon rigenerato), il cerchio e la sostenibilità

Arco, Trento | Italia

econylcover Voi ancora non lo sapete, ma forse ci avete già fatto un tuffo in piscina.
Oppure, magari ci avete anche già corso insieme. Il vostro nuovo costume Arena, LaPerla o Adidas Parley o la vostra t-shirt Wave O1 sono già da qualche anno fatti con un innovativo filo in poliammide nylon PA62 che si chiama Econyl® e per il quale non è stata estratta nemmeno una nuova goccia di petrolio.

Magia? No.

Più prosaicamente, dietro il filo Econyl® si è sviluppato nel tempo un serio e costante investimento in innovazione di prodotto e di processo: una magia razionale frutto del lavoro di persone che sono state capaci di creare, insieme ed ex novo, da un lato un sistema di produzione in grado di creare caprolettame3 non ricavato dal petrolio, dall'altro un innovativo circuito circolare che veicola da tutto il mondo rifiuti fatti in polyammide 6.
E che, dal mare e dalla terra di tutto il mondo, li porta agli stabilimenti del Gruppo Aquafil4 per trattarli e riciclarli.

Come le carte Remake e Crush di Favini, o la matita Perpetua di Alisea5 il filo di nylon rigenerato Econyl® prodotto dal Gruppo Aquafil nasce da una profonda riflessione su come creare un prodotto ed un modo di produrre sostenibili.
Ed oggi si presenta come una delle più concrete e riconosciute (ha vinto ultimamente anche il premio Radical Green 20166) applicazioni italiane del concetti di economia circolare e di upcycling7.

Il filo
Il filo rigenerato Econyl® e il sistema per fabbricarlo, Econyl® Regeneration System: alle radici di una scelta integralmente circolare

Prima di tutto la premessa, indispensabile: il filo Econyl® è totalmente rigenerato.
In altre parole, il nylon 6 recuperato e rilavorato di cui è fatto il filo Econyl® ha le stesse identiche proprietà di un filato vergine8

La differenza fondamentale è che per fabbricarlo non è stata estratta una sola nuova goccia di petrolio.

La rigenerazione non è un'idea nuova: nel settore tessile l'esempio più noto di filo rigenerato è probabilmente quello dei filati di lana9, ma a chi lavora in Aquafil va senza dubbio il merito di aver reso possibile questa scelta sostenibile in modo innovativo (il processo è brevettato ed è diverso da quelli più diffusi) anche nel settore chimico-tessile10.

Tutto è cominciato quasi vent'anni fa, ma le scelte sostenibili di Aquafil hanno preso una decisa accelerazione circa dieci anni fa, quando, supportato anche dal lavoro di ricerca di diverse università, il gruppo trentino ha lanciato il progetto da cui è nato Econyl®.

All'inizio, era il 1998, di trattava dell’idea di ottenere un filo che contenesse il 50% di materia prima seconda recuperando e rilavorando i cascami che risultano dalla produzione di tecnopolimeri: un processo che avrebbe consentito di rivalorizzare materiali altrimenti destinati a finire in discarica11.

Ma già nel 2007 Aquafil era riuscita a portare questa percentuale dal 50 al 70%.

A quel punto, i risultati erano talmente promettenti da indurre Aquafil a investire per azzerare anche quel 30% di materia prima vergine che ancora serviva per produrre il filo.

Questo ulteriore obiettivo è stato raggiunto per la prima volta nel 2011, quando hanno cominciato ad operare gli impianti sloveni che raccolgono e preparano i rifiuti pre e post consumo e che poi procedono prima alla depolimerizzazione e, successivamente, alla ri-polimerizzazione del caprolattame in PA612. A questo punto la materia prima del filo Econyl è disponibile per ulteriori trasformazioni: solo che questo caprolattame non contiene una sola goccia di nuovo petrolio, fresco fresco di estrazione.

Una volta spedito dalla Slovenia in Italia, il caprolettame rigenerato è quindi pronto per la trasformazione finale: così, dagli impianti dedicati esce finalmente il filo Econyl® BFC (per pavimentazioni tessili) e il filo Econyl® NTF (per tessili ed abbigliamento) rigenerato al 100% che usa anche materiale post consumer13.
Partendo da rifiuti pre-consumer generati nelle fasi produttive industriali o rifiuti post-consumer generati da prodotti giunti a fine vita, poteva dirsi, dunque, pienamente raggiunto e perfettamente operativo l'obiettivo di aver realizzato un sistema che consente di produrre nuovo Nylon 6 rigenerando il materiale. Per di più senza alcuna perdita di qualità.

Il ciclo dell'innovazione sostenibile innescato da Aquafil non è però ancora finito, e il miglioramento continua fino a prendere due strade complementari.

Di queste, una riguarda la costruzione di un circuito mondiale per recuperare i rifiuti di poliammide 6; l'altra strada, invece, un progressivo avvicinamento del filo Econyl® a un livello ulteriore di sostenibilità intervenendo su tutte le fasi di produzione e distribuzione del prodotto grazie alle analisi LCA e all'approccio Life Cycle Thinking14.

Il cerchio

Il recupero dei rifiuti
Il circuito mondiale del recupero (di rifiuti di poliammide 6): Econyl® ® reclaiming program

L'altra parte della magia, ricordando quanto si diceva all'inizio, si chiama Econyl® reclaiming program.

Il sistema Econyl® Regeneration System è nato in parallelo al filo rigenerato, e come stigmatizzano in Aquafil “il programma di recupero Econyl® è il primo dei 6 step che lo costituiscono”.

Si tratta di un circuito circolare capace di veicolare rifiuti in polyammide 6 dal mare e dalla terra agli stabilimenti Aquafil in grado di riciclarli per trasformarli in materia prima seconda. Un cerchio in cui si raccolgono sia sottoprodotti che oligomeri, scarti dei processi industriali di realizzazione del poliammide 6 ma anche prodotti finiti.

Per dare scala e continuità alla produzione di Econyl Aquafil ha infatti costruito una rete mondiale di risorse e relazioni distesa tra America, Europa ed Asia15 assicurandosi così che dalle reti da pesca dismesse e abbandonate in mare, da parti di tappeti di moquette, da tessuti di nylon e da altra plastica, purchè sempre fatte di poliammide 6, si possa fabbricare il caprolattame rigenerato indispensabile per produrre il filo di nylon.

La raccolta di fluff di moquette, di tappeti in fibra sintetica, di tessuti in tulle, o di vecchi giocattoli fatti in PA6, oltre a distogliere dalla discarica e dall'incenerimento tonnellate di materiale, ha sollevato anche un'importante eco mediatica.

In effetti, una parte della plastica raccolta è costituita da migliaia di tonnellate di reti da pesca che ogni anno vengono abbandonate in mare, creando un pericolo mortale per tutta la biodiversità marina, ma che possono essere recuperate grazie a un'intelligente partnership tra lavoro in impresa e lavoro volontario16  


La
ri-produzione e la ri-commercializzazione del filo Econyl®

All'inizio del percorso d’integrazione della strategia aziendale con i concetti della sostenibilità (2007), Aquafil si era posta l'obiettivo di ridurre del 50% entro il 2020 le emissioni di gas serra generate dai processi produttivi.

Dopo soli 5 anni di investimento sui processi le emissioni di gas serra erano già diminuite del 30%; Aquafil aveva prudentemente posto al 2020 l'obiettivo di dimezzarle, ma nel 2013 si trovava in largo anticipo sui tempi previsti: a quel punto, infatti, le emissioni erano state ridotte di oltre il 4017.

Vista la dimensione significative delle risorse che erano era state liberate, Aquafil ha messo quindi a fuoco la possibilità di investire su una ulteriore approfondita analisi LCA del suo prodotto per arrivare a migliorare ulteriormente la sostenibilità del filo.

Obiettivo: rendere più sostenibile la fabbricazione18 dei diversi prodotti finali basati sul filo Econyl® (dal filo per pavimentazione tessile fino ai polimeri tecnici, passando per i filati per tessile/abbigliamento).

In altre parole, arrivando col tempo alla ri-produzione e alla ri-commercializzazione del prodotto secondo un processo compiuto di economia circolare

I dati da cui partire, sono incoraggianti:

1 kg di filo BCF ECONYL® con poliammide rigenerata produce emissioni di gas serra del 58% inferiori rispetto allo stesso kg di filo BCF derivato da nylon di origine fossile (caprolattame)19.

Questo risultato, ha spinto Aquafil a lavorare anche sulle altre fasi del processo produttivo ECONYL® (trasporti, produzione di materie prime ausiliarie, consumi energetici di processo, ecc.) a valle di quelle già servite dal Regeneration System.

Risolto, infatti, il punto delle fasi di estrazione e trasporto della materia prima, cioè del caprolattame, Aquafil ha iniziato a migliorare in senso sostenibile anche la restante parte della sua catena del valore: l'obiettivo è coinvolgere anche i fornitori20.

La ri-produzione dei filati

I fornitori che a vario titolo entrano nel processo produttivo del filo Econyl attraverso la logistica e il trasporto del caprolettame rigenerato, l'industrializzazione e la lavorazione, i trasporti e la distribuzione commerciale del filo saranno invitati a seguire Aquafil nell'agire sostenibile.

Infatti, dal 2016 i fornitori che hanno presentato più realistici ed ambiziosi progetti di riduzione di impatto ambientale, con i relativi obiettivi saranno considerati “ECONYL

Qualified®”, un riconoscimento che nel 2018 sarà esteso a tutte le aziende che forniranno prodotti o servizi a Aquafil per fabbricare ECONYL®.
Un concreto esempio di come si possa fare una seria politica della sostenibilità per aumentare il valore e la sostenibilità intrinseca del filo rigenerato. E trasmetterla a cascata anche ai prodotti destinati al mercato finale21.

La ri-commercializzazione dei filati

Intimo, abbigliamento sportivo, calzetteria e moda, ma anche la moquette che equipaggia le auto elettriche dell'ultimissima generazione come BMW i322.
L'obiettivo è quello di portare il filo rigenerato in questi prodotti fin dalla fase del loro design e della loro successiva industrializzazione. In altre parole, design for recycling e cradle to cradle23 nella sua forma più spinta, dal momento che il filo si può rigenerare infinite volte e quindi rappresenta un deciso passo avanti verso un'economia compiutamente circolare

Una strada aperta (e coraggiosa)

Queste sono solo le prime righe che Prodotto Sostenibile dedicherà a una delle più interessanti storie italiane di economia circolare degli ultimi tempi: ci saranno sicuramente occasioni per approfondire e conoscere meglio, ma non ci sono dubbi che già in queste prime impressioni il filo Econyl® di Aquafil merita certo un posto in prima fila tra i prodotti più avanzati lungo la faticosa ma inevitabile strada della sostenibilità.

Abstract: Con il filo Econyl® fabbricato da Aquafil possiamo realmente parlare di un oggetto che incorpora sostenibilità a 360 gradi dal momento che tiene conto tanto degli aspetti ambientali, di quelli sociali e di quelli legati alla produzione ed alla redistribuzione del valore sotto forma di redditi.

Note e fonti

1   http://www.econyl.com/it/prodotti-e-applicazioni/ntf-nylon-textile-filament/  al testo 

2    Nylon 6, è un polimero usato per molti prodotti in plastica termoplastica:https://it.wikipedia.org/wiki/Nylon  al testo 

3   http://it.wikipedia.org/wiki/Caprolattame Il caprolattame è la materia prima per la produzione del nylon 6, che ne è il polimero, una materia chiave per le attività del Gruppo Aquafil e per il suo rivoluzionario filo in nylon rigenerato Econyl®.
Il filo Econyl è rigenerato perchè il caprolattame è totalmente rigenerato. al testo 

4   Sede centrale ad Arco di Trento, fin dai primi anni '70 Aquafil produce filo per fare moquette e per tessuti per intimo ed abbigliamento. Aquafil coordina una rete mondiale di impianti chimici per produrre filo e microfibra: ed è in particolare tra Slovenia ed Italia, che prendono forma i rivoluzionari filati rigenerati a marchio Econyl®. Il Gruppo Aquafil, con sede centrale ad Arco (Trento - Italia), è oggi uno dei principali attori, in Italia e nel mondo, nella produzione e nella vendita di fibre e polimeri di poliammide 6. I prodotti Aquafil sono destinati prevalentemente ai settori della pavimentazione tessile e a specifiche aree dell’abbigliamento (intimo, calzetteria, indumenti tecnici per lo sport).   al testo 

5   Su queste altre storie di economia circolare vedi qui, prodottosostenibile.it e prossimamente u effettogaia 3.0  al testo 

6   http://veneziegreen.it/venerdi-i-premi-radical-green-10-storie-di-innovazione-sostenibile/  al testo 

7   Economia circolare, una definizione: http://ec.europa.eu/environment/circular-economy/index_en.htm e soprattutto, http://en.wikipedia.org/wiki/Circular_economy#Origins
Secondo Aquafil: “Questo risultato non è frutto del caso ma di un percorso iniziato dalla fine degli anni 90: il Gruppo Aquafil aderisce al programma CIRCULAR ECONOMY CE100. Basato sul principio di "Circular Economy" introdotto dalla fondazione Ellen MacArthur, una delle istituzioni pioniere nella concettualizzazione e di diffusione del concetto di economia circolare”

http://www.carp-ambiente-rifiuti.org/sites/default/files/Fine_Vita_Prodotti_Moda_2013.pdf il “fine vita” dei prodotti nel sistema moda
al testo 

8   Un risultato per niente scontato, frutto di una tecnologia proprietaria e sostanzialmente diversa dai tradizionali metodi di produzione di plastiche da plastica di riciclo: vedi fonti interne e presentazione a Legambiente   al testo 

9  wikipedia https://it.wikipedia.org/wiki/Ciclo_rigenerato  al testo 

10   Si veda il documento presentato da Aquafil per candidarsi al premio innovazione ambiente di Legambiente
http://www.premioimpresambiente.it/wp-content/uploads/tmp_pdf/103673672050b8a0fed958f6.48424542.pdf

“The Eco-Pledge® Aquafil’s Path toward full sustainability”, slogan che rappresenta il viaggio verso la sostenibilità ambientale del Gruppo, intrapreso in modo organico dal 2007. Tale filosofia, fondata sulla riduzione degli impatti ambientali delle attività produttive, è stata la base più efficace sulla quale costruire poi il progetto Econyl®, sia dal punto di vista filosofico che della crescita tecnologica. In secondo luogo, ha giocato un ruolo molto importante l’opportunità di contribuire – grazie al recupero di notevoli quantità di rifiuti – alla riduzione dell’impronta ambientale non solo delle attività del Gruppo Aquafil, ma anche dell’intero settore chimicotessile della Poliammide 6.   al testo 

11 Neanche troppo curiosamente, pur in contesti e settori diversi, quella di sfruttare i residui delle lavorazioni industriali è una tipicità italiana: possiamo citare i casi di Acciaierie Bertoli Safau per il suo prodotto Ecogravel, o Favini per l'arcinota carta Crush o la recente carta Remake.   al testo 

12 http://www.corriere.it/moda/news/14_novembre_19/nylon-buono-che-nasce-reti-abbandonate-fondo-mare-337360be-6fb7-11e4-921c-2aaad98d1bf7.shtml  al testo 

13 Le attività del Gruppo sono organizzate nell’ambito di due principali business unit di prodotto:

  • • BCF (Bulk Continuous Filament) per la produzione di fili destinati alla pavimentazione tessile, quella Cioè che fabbrica filo per fare moquette e altri rivestimenti destinati a alberghi, case private ed automobili
  • • NTF (Nylon Textile Filament) per la produzione di filati per il settore dell’abbigliamento.

Dal 2008 è attiva la Business unit E&R (Energy & Recycling) dedicata allo sviluppo di competenze, tecnologie e progetti utili a tutte le unità produttive. Obiettivo principale dell’unità E&R è l’implementazione di progetti orientati alla riduzione degli impatti ambientali dei processi industriali. | al testo 

14   http://www.isprambiente.gov.it/it/temi/mercato-verde/life-cycle-assessment-lca per una definizione.
Due tipi di analisi rivolte a definire l'impronta ecologica di prodotti che sono anche un segno dell'impegno concreto in sostenibilità. Che nel caso di Aquafil deriva anche dalla serie di certificazioni ambientali a partire da quelle ISO 14001 per proseguire con quelle sulla Responsabilità Sociale http://www.aquafil.com/it/certificati/  al testo 

15  Per dirla con le parole di Aquafil, citate da un documento preparato per Legambiente

L’Econyl® ® reclaiming program, il programma del Gruppo per il recupero dei rifiuti in Nylon 6. Grazie ad esso, sono stati identificati una serie di canali e di stream commerciali attraverso cui rendere sicuro e certo l’approvvigionamento continuo dei rifiuti necessari ad alimentare l’impianto Econyl® . Sono quindi state definite relazioni totalmente nuove con diversi stakeholders, in particolare per il recupero dei rifiuti a fine vita come Le aree geografiche dalle quali provengono i tessuti sono assolutamente eterogenee tra loro: dagli Stati Uniti all’Egitto, dal Pakistan alla Turchia, dalla Norvegia alla Grecia, i rifiuti in Nylon 6 da noi utilizzati hanno le provenienza più disparate.
Il recupero delle plastiche post consumo è attivo in Canada (British Columbia), Stati Uniti, Grecia, Egitto, Pakistan, Turchia, Tailandia e Norvegia.
“  al testo 

16  Sul progetto di recupero del nylon delle reti da pesca disperso in mare
http://www.econyl.com/it/chi-siamo/healthy-seas/ e http://healthyseas.org http://www.interfacecutthefluff.com/tag/net-works/
http://www.greenreport.it/news/aree-protette-e-biodiversita/healthy-seas-recuperate-20-tonnellate-di-reti-da-pesca-per-essere-rigenerate-in-nuovi-prodotti/
http://www.corriere.it/scienze/13_ottobre_06/progetto-healthy-seas-nylon-reti-pesca-recuperate-410ffee0-2e94-11e3-9d21-b46496cc2a61.shtml   al testo 

17   Dal rapporto di sostenibilità Aquafil 2017  al testo 

18 Dove per fabbricazione circolare... http://www.symbola.net/assets/files/Waste%20End_0312_1426168813.pdf

Waste End economia circolare nuova frontiera del made in Italy i quaderni di Symbola  al testo 

19 Si veda sul punto ancora il documento di fonte Aquafil per la candidatura al premio Innovazione Ambiente di Legambiente http://www.premioimpresambiente.it/wp-content/uploads/tmp_pdf/103673672050b8a0fed958f6.48424542.pdf   al testo 

20 http://www.acquistiesostenibilita.org/sostenibilita-dimpresa-e-catena-del-valore-dalla-supply-chain-successi-e-lezioni-apprese-per-la-crescita/?lang=it per una prima messa a fuoco del nesso tra catena del valore e sostenibilità  | al testo 

21 Da fonte interna Aquafil: secondo cui: Ciascun fornitore dovrà adoperarsi per misurare e migliorare le prestazioni ambientali dei prodotti consegnati ad Aquafil per la produzione dei fili ECONYL®. La posta in gioco è la continuazione del rapporto di fornitura, quantomeno per la quota di produzione di fili ECONYL®.  al testo 

22 http://www.econyl.com/it/econyl-yarn-inside-electric-cars/  | al testo 

23 Si vedano due testi, tra gli altri: Jonathan Chapman Emotionally Durable Design e Braungart e McDonough
Cradle to Cradle: Remaking the Way We Make Things
E, da fonte Aquafil: “Quando parliamo di ri-commercializzazione, intendiamo riscrivere le regole della produzione di fibre sintetiche. Il nostro obiettivo è quello di fabbricare prodotti che non solo siano interamente realizzati in materiale rigenerato, ma che siano a loro volta completamente, infinitamente rigenerabili. Il processo Econyl® ambisce ad andare oltre la rigenerazione dei rifiuti, fino alla progettazione di prodotti che siano disegnati per essere riciclabili più facilmente ed in modo più efficace.”   al testo 

e-mail & MadeinGaia
Author: Paolo Falcone | EditorWebsite: https://madeingaia.it/it/madeingaia/in-contattoEmail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Grazie per aver seguito il filo delle parole e delle immagini di MadeinGaia fino alla fine di questa storia di scelte sostenibili!

MadeinGaia.it è nata da un’idea di Paolo Falcone.

Analista dell'organizzazione del lavoro e marketing operation manager, Paolo è editor di MadeinGaia. Del sito coordina i contenuti, cura la raccolta e la classificazione delle fonti, le interviste e, quando possibile, fornisce anche le proprie impressioni di prima mano sui prodotti sostenibili.

Le immagini sul sito sono in parte acquistate da siti specializzati e in parte realizzate da MadeinGaia.


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